
Una piacevole scoperta della Valle Vitulanese circondata dal massiccio del Taburno Camposauro, con una vista sui territori circostanti da togliere il fiato per la ricca vegetazione, in uno spazio che travalica quasi l’orizzonte.
Una piccola salita nel centro storico ci accompagna in un luogo molto affascinante del Comune di Vitulano, situato in provincia di Benevento in una conca tra le pendici del massiccio Taburno Camposauro, tra il monte Caruso (o monte San Michele), il monte Pentime, il Camposauro, e il Pizzo Capone.
Ad accoglierci nel Laboratorio storico didattico dell’olio extravergine di oliva l’agronomo Sebastian Limata, docente di coltivazioni agrarie, che ci farà da oratore alla scoperta di un luogo destinato a diventare punto di riferimento per lo sviluppo della cultura dell’olio extra vergine di oliva.
L’entusiasmo e i racconti di Sebastian sono travolgenti. Mi sento sospesa tra passato e presente in un’abitazione storica appartenuta alla nobile Flavia Abbamondi la quale, nelle sue tante opere di bene, ha donato la sua proprietà alle suore maestre pie Filippini.
In seguito dagli anni 70 al 2000 questa struttura è diventata un asilo e dal 1 gennaio 2020 è stata data in gestione a Sebastian Limata, destinata a divenire negli anni un punto di riferimento per lo sviluppo dell’olivicoltura tra le nuove generazioni.
Al piano superiore si possono visitare le stanze storiche dove è situato un meraviglioso pianoforte e numerosi quadri appartenuti alla famiglia Abbamondi e dalla veranda, dove troviamo una vecchia macchina da cucire insieme alla sedia appartenuta alla benefattrice Flavia Abbimondi, si può godere, travolti da caldi raggi di sole, di una vista infinita che racchiude l’intera valle vitulanese.
La parte inferiore dell’edificio, invece, ospita le vecchie cantine e il laboratorio scientifico dell’olio extra vergine di oliva che costituisce un prodotto di eccellenza del territorio nella continua opera di valorizzazione della biodiversità e della comunità.
Sebastian nel suo laboratorio ci ha parlato delle varietà di olive autoctone coltivate nel Sannio, dalla varietà aspirina, diffusa soprattutto nel territorio del Comune di Foglianise, Vitulano e dintorni, ricca di polifenoli e molto apprezzata per produttività, resa, qualità dell’olio e per alcune caratteristiche agronomiche alla varietà ortice, molto apprezzata soprattutto per le caratteristiche organolettiche dell’olio, ritenute eccellenti.
In questo laboratorio si distinguono due diversi percorsi :
- il primo dedicato ai bambini con laboratori didattici orientati ad acquisire conoscenze sulla produzione di olio extravergine di oliva realizzati con una simulazione pratica fatta con un torchio (per pressare la pasta di olive) e con l’utilizzo di una centrifuga per la fase di separazione dei liquidi. Questi percorsi educativi hanno, inoltre, l’obiettivo di orientare i bambini ad un’alimentazione sana realizzata con prodotti locali di qualità, come la fettina di pane fresco con l’olio, la merenda completa che fa bene alla salute;
- il secondo dedicato agli adulti con percorsi sensoriali fatti da esperti del settore per far conoscere le qualità di olive con caratteristiche morfologiche e organolettiche diverse in virtù del luogo di coltivazione e dell’aria geografica di riferimento, cercando anche di realizzare degli abbinamenti con i piatti tipici del territorio. Esiste infatti, una grande diversificazione di olio extra vergine di oliva che si distingue per profumo, qualità e gusto.
Alla mia domanda perché laboratorio e non frantoio Sebastian Limata afferma che manca la cultura dell’olio, a differenza di quanto è avvenuto invece con il vino. Molti infatti producono olio ma pochi conoscono realmente le proprietà organolettiche e nutrizionali ed i processi di lavorazione per ottenere un olio extra vergine di grande qualità. La raccolta delle olive, infatti, dovrebbe avvenire quando il frutto non è completamente maturo, ma a metà invaiatura (cambiamento di colore). L’oliva non completamente matura è ricca di polifenoli, che sono degli antiossidanti naturali che conferiscono all’olio qualità nutrizionali e salutistiche che fanno bene all’organismo.
In questa esperienza di sostenibilità in un’area interna del Sannio la parola che più mi ha colpito di questo giovane ragazzo del Sud, è valorizzazione del territorio. La coltivazione delle olive e la produzione di olio extra vergine di oliva potrebbe divenire il volano per dare visibilità alle aree interne del Sannio e per creare una nuova forma di economia che permetterebbe a tanti ragazzi di restare nei propri paesi di appartenenza e di non emigrare per lavoro.
Una forma di resistenza per arginare quella emorragia demografica che potrebbe aiutare tanti ragazzi a prendersi cura dei propri territori con progetti e nuove aziende a km0.
Questa giornata si chiude con un grande piatto di pasta al pesto di basilico fresco, colto dall’orto di Sebastian, unito ad un buon calice di vino beneventano riscaldata dai raggi del sole della valle vitulanese e da un gruppo di amici. Ad accompagnarci in questo viaggio alla ricerca di esperienze di resilienza e di sostenibilità ambientale il giornalista Fabio Tarallo, cronista di un territorio ricco di cultura e di bellezza artistica e naturale come la città di Benevento.
Se avete la possibilità non potete non fermarvi per immergervi nella grazia del borgo e per prenotare con Sebastian un tour in un territorio unico dalle profonde radici ma con uno sguardo rivolto al futuro.